lunedì 7 maggio 2012

I FUNAMBOLI



              
Abitanti-funamboli di infinite città invisibili, in equilibrio sull'acqua, o nell'aria, come la Smeraldina di Calvino. Sospesi nell'arte del restare fedeli ai volteggi della linea sottile, agli impercettibili movimenti dell'anima che cerca sponda, misura la distanza mentre piroetta verso il nuovo che è cifra di sè nell'eterno provvisorio, nella squadratura cangiante dello spazio per restare uguali a sè. Corpi in esercizio per imparare la difficile arte del non cadere e la lezione della bellezza che consiste sempre e comunque, nel salto del cuore, oltre la paura. "I limiti esistono soltanto nell'anima di chi è a corto di sogni. "       
polange

"A Smeraldina, città acquatica, un reticolo di canali e un reticolo di strade si sovrappongono e s’intersecano. Per andare da un posto a un altro hai sempre la scelta tra il percorso terrestre e quello in barca: e poiché la linea più breve tra due punti a Smeraldina non è una retta ma uno zigzag che si ramifica in tortuose varianti, le vie che s’aprono a ogni passante non sono soltanto due ma molte, e ancora aumentano per chi alterna traghetti in barca e trasbordi all’asciutto. Così la noia a percorrere ogni giorno le stesse strade è risparmiata agli abitanti di Smeraldina. E non è tutto: la rete dei passaggi non è disposta su un solo strato, ma segue un saliscendi di scalette, ballatoi, ponti a schiena d’asino, vie pensili. Combinando segmenti dei diversi tragitti sopraelevati o in superficie, ogni abitante si dà ogni giorno lo svago d’un nuovo itinerario per andare negli stessi luoghi. Le vite più abitudinarie e tranquille a Smeraldina trascorrono senza ripetersi."

Italo Calvino, le città invisibili

Ci sono due specie di persone. Ci sono quelli che vivono, giocano e muoiono. E ci sono quelli che si tengono in equilibrio sul crinale della vita. Ci sono gli attori. E ci sono i funamboli.
Maxence Fermine, Neve


In verità, il poeta, il vero poeta, possiede l’arte del funambolo. Scrivere è avanzare parola dopo parola su un filo di bellezza, il filo di una poesia, di un’opera, di una storia adagiata su carta da seta.
Maxence Fermine, Neve
 





Chi è fiero della propria paura osa tendere cavi sui precipizi; si lancia all'assalto dei campanili; allontana e unisce le montagne. Ecco il viaggio da fare: alzati quando il filo si mischia alla carta del cielo.
Uomo dell'aria, tu colora col sangue le ore sontuose del tuo passaggio fra noi. I limiti esistono soltanto nell'anima di chi è a corto di sogni.

Philippe Petit: Trattato di funambolismo



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