martedì 26 marzo 2013

EREMITI

Siamo portati a pensare che ritirarsi sia rinchiudersi, recidere i nodi con la comunità.  Adriana Zarri, teologa, scrittrice, eremita, al contrario e a ben ragione scriveva: "L'isolamento è un tagliarsi fuori ma la solitudine è un vivere dentro."



Dennis Stock, Lomography

martedì 19 marzo 2013

PROLOGO




Siamo tavole nell'universo impossibile, scrive Nejar, poeta brasiliano di poesia errante. La ribellione è il nostro destino, a tutto ciò che non si può, a tutti i venti contrari, alla scrittura che ci è data e che ci narra, al compito alla nascita assegnato...e questa rivolta, questa crepa di insoddisfazione, questo" no" che sale alto fino agli astri e rompe e irrompe nell'ordinario è il solo spazio che ci resta per vivere.  "Lo smarrimento è la nostra identità",  lo squilibrio è il segno inconfondibile dell' amore di sé.  Per essere. 

I nostri drammi quotidiani
non contano
nella milizia del giorni.
Uguali alle nubi,
le notti vanno e vengono
in un’arena o tubo.
E le contrarietà sono il nucleo.
Qualunque goccia
ci filtra.
Lo smarrimento
é la nostra identità.
La nostra cifra.
Tutto succede
a tutto
e noi, umani,
non ci succediamo.
Ci succedono.
E il sangue
è la calce
del sangue,
la sua provincia.
Attecchisce solo
ciò che concimiamo
con foglie d’abbandono.
Tavole di ribellione.
Tavole di dolore,
noi siamo.
Tavole, tavole
nell’universo impossibile.
Tutto succede
a tutto.
Senza vestigia.
Indocili,
il nostro amore riaffiora
fino agli astri.
Ed è squilibrio.

Carlos Nejar, Prologo

FIREFLIES

Chris Garneau, Fireflies


Misurare poesia con la propria misura e, reversibilità, essere misurati da essa. in fondo, la musica dell'essere non ha edifici, non ha confini se non quelli della propria pelle...

La poesia non è parole, né un’azione
che culmini in fatti. Ed è una difficile cosa
e tu non puoi misurarla se non con la tua propria
misura
ed è la tua patria, promessa oppure no.
E lei ti misurerà sul palmo della mano,
ti sedurrà col bene e anche col male, in essa
costruirai la tua casa, altra casa non avrai
anche se il fuoco la divorerà o se d’un tratto sarà
distrutta
Tu senti ancora ciò che dicono nella stanza accanto
e di là dalla finestra
e ascolti o tiri su una tenda
e non c’è nulla là tranne l’eco
e questa è la via del mondo
e questo è il chiuso
oltre cui non passerai.

Nathan Zach 



Chris Garneau, Les Lucioles en re mineur


domenica 17 marzo 2013

Della superficie delle cose




Della superficie delle cose
I
Nella mia stanza, il mondo è oltre la mia comprensione;
ma quando cammino vedo che esso consiste di tre o quattro colline e una nuvola.

Wallace Stevens


Of The Surface Of Things
I
In my room, the world is beyond my understanding;
But when I walk I see that it consists of three or four hills and a cloud.

LLORANDO

Accade di imbatterci in brani che scopriamo essere cover di più noti musicisti ma che spesso superano di gran lunga la versione originale.
Ci accorgiamo che il tuning più adatto ad uno stato d'animo   solipsistico e al tempo stesso inquieto ed esodante  è quello in tonalità  minore, l'accordatura della voce sola, il suono che  sposta l'aria intorno al vibrare delle parole, e diventa pianto, come questa "llorando" (piangendo),  versione spagnola della più nota "Crying" di Roy Orbison .  Rebekah del Rio la interpreta in questa versione acappella in un cameo del film "Mullholland Drive". Voce sola, scomposta, per niente melodica, rapsodica, singhiozzante, mutilata nell'anima dal ceppo insopportabile dell'assenza.    La Crying di KD Lang sottrarrà le lacrime al pianto in un'altra versione culto ma più morbida, patinata, nostalgicamente unplugged, dalle tonalità diminuite proprie della musica country.  Sembra difficile riconoscere la stessa melodia...in questa versione americana, più vicina all'originale, è sparito il dolore, svanita la ruvidezza da groppo in gola del pianto e dell'assenza,  llorando è tornato crying, cifra dominante la tenerezza un po' triste e una nostalgia che accarezza ma non tocca. 


Rebekah Del Rio : Llorando 


Yo estaba bien por un tiempo
volviendo a sonreír
Luego anoche te vi
tu mano me tocó
y el saludo de tu voz
Y hablé muy bien
y tú sin saber
que he estado
llorando por tu amor
llorando por tu amor
Luego de tu adiós
sentí todo mi dolor
Sola y llorando, llorando, llorando
No es fácil de entender
que al verte otra vez
yo esté llorando
Yo que pensé que te olvidé
pero es verdad, es la verdad
que te quiero aun más
mucho más que ayer
Dime tú que puedo hacer
¿No me quieres ya?
Y siempre estaré
llorando por tu amor
llorando por tu amor
Tu amor se llevó
todo mi corazón
Y quedo llorando, llorando, llorando, llorando
por tu amor


KD Lang , Crying


E poi Nothing compares 2 u, nulla somiglia a te, alla lettera, niente può essere paragonato a te. Ancora tristezza come carta vetrata, assenze, lacrime solitarie nella voce di  Sinead O'Connor, giovanissima negli anni 90 con questa canzone regalatale da Prince.  "Niente può portare via questa tristezza", ma ancora viene fuori più graffio che tonalità minore scartata nell'anima. Questo lo sentiamo, a mio avviso, nella versione più recente di questa cover di una cover...Il vecchio Jimmy Scott che di graffi sul cuore ne sa qualcosa, e il Nothing compares 2 u diventa un'altra llorando... si sente fino in fondo quello che brucia sopra e sotto la cenere...








lunedì 11 marzo 2013

MEGLIO DOMANDARE...





Una risposta non merita mai un inchino: per quanto intelligente e giusta ci possa sembrare, non dobbiamo mai inchinarci a una risposta.
Chi si inchina si piega. [...]
Non devi mai piegarti davanti a una risposta. [...]

Una risposta è il tratto di strada che ti sei lasciato alle spalle. Solo una domanda può puntare oltre.

Jostein Gaarder

LA BREZZA DELL'ALBA




La brezza dell'alba ha segreti da dirti.

Non tornare a dormire.

Devi chiedere quello che davvero vuoi
.
Non tornare a dormire.

C'e' gente che va avanti e indietro

attraverso le porte dove i due mondi

si toccano.

La porta e' tonda e aperta.

Non tornare a dormire.


Jalal-ud-Din Rumi




"Il Sufi a volte danza, ma, mentre danza, al centro rimane assolutamente immobile - il centro del ciclone.

La danza è il ciclone, tutto il suo corpo è in movimento, è fluido, dinamico, ma al centro la coscienza osserva in silenzio, indisturbata e senza distrazioni. 


Esteriormente si può solo imparare l'esercizio. 

Esteriormente non si conoscerà mai quello che accade dentro al danzatore. E la vera storia è tutta interiore."

Osho, The Perfect Master, Vol.2


venerdì 8 marzo 2013

ANDAVO


Andavo. Andavo.
Cercavo dove poter sostare.
Ero ormai sul discrimine.
Dove finisce l’erba
e comincia il mare.

- Raggiungimento -

Giorgio Caproni


martedì 5 marzo 2013

IL VOLO


Ci sono pesche fortunate anche quando nulla è rimasto impigliato nella rete. Si è usciti al largo e questo ha fatto la differenza. Il volo poi, è impresa ancora più ardua. Facile non è restare immobili vibranti nella traiettoria che punta al manto astrale. Nella verticalità dello slancio bisogna che si lasci a terra tutto l'inessenziale... perché  molto spesso quello che si cerca realmente non è ciò che ci si proposti di trovare.   


Non importa che la freccia
non raggiunga il bersaglio.
Meglio così.
Non catturare nessuna preda.
Non far danno a nessuno
perché ciò che importa
è il volo, la traiettoria, l’impulso,
il tratto d’aria percorso nel salire,
l’oscurità che sgombra al conficcarsi
vibrante
nell’estensione del nulla.

José Emilio Pacheco