martedì 25 novembre 2014

orizzonte di pensiero






La ricerca è quel personale impulso che ti apre un orizzonte parallelo alla vita quotidiana, un orizzonte di pensiero.

Davide Bracaglia
Il
 libro
Crocetti Editore, 1999

lunedì 11 agosto 2014

DESTINO FIGURATO






Ironia, disincanto, disincontro, Alfonso  Berardinelli  descrive così questa poesia dall'andatura rapsodica e aspra: 
 "Tempeste atmosferiche e ormonali, ritmi del corpo e delle stagioni, genio dei luoghi e delle ore del giorno, investigazioni sulla fisica della materia e dell'immateriale: di tutto questo, della buona e della cattiva sorte in amore e in ogni economia della felicità, Patrizia Cavalli fa in poesia Scienza e Teatro."



Destino figurato

Poco fa me ne stavo rannicchiata
dentro un mezzo sonno coscienzioso
quando mi è apparso il mio destino figurato,
non visibile al presente o nel futuro
ma sicura proprietà del mio passato.
Qualcosa che era lí con me al mio inizio
e che mi equipaggiava, come una maglia nuova,
bella compatta, che poi, non si sa quando,
s’è disfatta. Sí, avevo il mio destino
e si è sciupato. Ma a quale duro ferro
mi si è impigliato il filo? Ecco, lo vedo
che se lo tira via mentre io incosciente
senza girarmi mai per liberarlo
per distrazione mia continuo sempre
a muovermi in avanti, avanti non davvero
che ero in un cerchio dove però molto
mi muovevo con la mia maglia ormai
tutta un groviglio.

Patrizia Cavalli

&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&

ANIMA

Anima piena, anima salotto,
più piena, sempre piena, lacrimosa.
Anima quieta che resta nella stanza,
chiusa tenace assente spaventosa.

Lo sguardo tutto intenerito
in interiore sguardo si ferma
a ogni passo e si contempla. Sento
che piano piano mi prende la demenza.

Patrizia Cavalli

TERRA





Ha molte spine ma nessun confine,
chiuderla nei recinti dietro i muri
è impresa vana:
la terra è vento e non si fa arrestare.
Ha l'anima di polvere
e la tosse di cenere,
scatarro di vulcani.
La terra è oggi, ma chissà domani.


Erri De Luca, Bizzarrie della Provvidenza, 2014

MARMO




Questa forma di aquila a girare nel cielo a volare nei sogni e nella mente... tra dicibile e indicibile, tra la freddezza del marmo e il fuoco del sentire...la leggo come una poesia sulla salvezza. Individuale e collettiva. 


Non c'è cosa ch'io dico che non dica
ch'io vivo un'altra vita che è più viva
di questa stessa mia che vivo e dico.
E' come fosse un palmo sottoterra, 
tra semi che magari fioriranno –
un po' più sotto è dove stanno i morti 
a scalciare in eterno oltre la vita. 
E lì io me ne resto muta: aspetto,
continuo ad aspettare, aspetto ancora
– non mi fermano il sole nè la luna –
fino a che arrivi il verde e copra tutto
fino al mio cuore aperto alla gran vista.
Pare che sia così la gioia dura 
d'un eremita, 
in cima a una colonna, 

nel deserto.

[...] 

Ma c'è persa nell'aria della vita
un'altra fede, un dovere diverso
che non sopporta d'esser nominato 
e tocca solamente a chi lo prova.
E' questo.  E' rimanere
qui a sentire come adesso
l'onda che sale  nelle nostre menti
le stringe insieme in un respiro solo
come fosse per sempre,
e le abbandona.  Ma nemmeno 
la pupilla d'un cieco
dimentica l'azzurro che non vede.

Si ringrazia 
per essere qui
a dare forma 
alla mia vita che è così
più che qualcosa tutto.
Ed è la guerra mite di una viva – 
così lotto.

Silvia Bré, Marmo, Einaudi, 2014

lunedì 4 agosto 2014

A PIEDI





Soltanto solo,
sperduto,
muto, a piedi
riesco a riconoscere le cose.

Pier Paolo Pasolini

sabato 19 luglio 2014

VIAGGIO TERRESTRE





Agglutinati all'oggi 
I giorni del passato
E gli altri che verranno,
Per anni e lungo secoli
Ogni mattino sorpresa
Nel sapere che ancora siamo in vita,
Che scorre sempre come sempre il vivere,
Dono e pena inattesi
Nel turbinio continuo
Dei vani mutamenti.
Tale per nostra sorte
Il viaggio che proseguo,
In un battibaleno
Esumando, inventando
Da capo a fondo il tempo,
Profugo come gli altri
Che furono, che sono, che saranno.

Giuseppe Ungaretti

 Ultimi cori per la terra promessa, 1 
(da "Il taccuino del vecchio", 1960)

domenica 15 giugno 2014

POESIA







“Vorrei che la mia anima ti fosse leggera,
che la mia poesia ti fosse un ponte,
sottile e saldo, bianco
sulle oscure voragini della terra”.

Antonia Pozzi

IL GIORNO DOPO





Il giorno dopo è sempre così.

Il giorno dopo qualsiasi cosa.

Un anno bisestile, una passione non corrisposta,


una sbornia di liquore dolce.


Non riesci ad abituarti all’idea


di essere già al giorno dopo.


Ti ritrovi nel tuo primo pomeriggio


del tuo primo di gennaio a metà novembre


e ti accorgi di essere stonato, perché fuori tempo.


Per gli altri è un giorno come un altro.


Per te, è un giorno come te.


Sei in ritardo.


Non sei ancora uscito da ieri


ed è già domani,


anche se gli altri lo chiamano oggi.





Andrea G. Pinketts




martedì 25 marzo 2014

FILO DI SETA



"Confesso:
ho parlato per anni 
perché qualcuno capisse
quello che sento.
Stasera ti confesso
che sono entrato
 in un porto
ed ho cercato una nave
che mi portasse lontano.
Non voglio più vedere le cose
che mi hanno fatto sentire questo silenzio." 

 Pasolini