sabato 27 febbraio 2010

OVUNQUE PROTEGGI


Ci sono canzoni che hanno il dono della grazia e della leggerezza calviniana, melodie che sembrano inscindibili dalle parole che le accompagnano e che ci appaiono "smisurate" nella loro perfezione come se ci gettassero addosso tutto il peso, la durezza acre dell'esistere e poi d'improvviso ci levassero al cielo spezzando catene, liberandoci dalle scorie impure del quotidiano per condurci in un luogo che forse, credenti e non credenti, a Oriente e ad Occidente, non sappiamo più riconoscere, il luogo della speranza senza il disperare, la casa del sacro e dell'umano. Le preghiere non si affacciano solo nei luoghi di culto, le preghiere dei cori greci erano quelle rivolte a scongiurare gli dei dal temibile peggio, la preghiera come cosa dell'anima che attinge al profondo è una dichiarazione di libertà e di perdono recitata in ogni stagione.
Omnia munda mundis, "tutto è puro per i puri" è scritto ma Nietzsche aggiungeva sarcastico che "tutto sa di porco per il porco". Il mondo che noi abitiamo non è che la visione del mondo di ognuno, e, mi rendo conto, che la grazia necessita di molti sostenitori in questa fase storica. L'ultima qualità che il conformismo cerca è la levità della grazia, l'ultimo posto in cui la si cerca è in alto e nel profondo di sè.

Ma si sa, per chi viene da lontano, dai luoghi sacri della memoria e conosce l'arte paziente del custodire, per chi è cresciuto inseguendo senso e ragione, sbagliando strada per cominciare sempre e di nuovo, perduto dietro i propri sè, uguale e diverso in ogni tempo, in attesa, in attesa di un ritorno, un ritorno che vada oltre i "prima" e i "poi" - la grazia è un dono naturale. Viene come il sole, la pioggia, il vento...basta esser vivi.
polange


A questo pezzo, Vinicio Capossela fa precedere , durante i suoi concerti, il passo dell'Ecclesiaste:


Omnia tempus habent,
et momentum suum cuique negotio sub caelo:
tempus nascendi et tempus moriendi,
tempus plantandi et tempus evellendi quod plantatum est,
tempus occidendi et tempus sanandi,
tempus destruendi et tempus aedificandi,
tempus flendi et tempus ridendi,
tempus plangendi et tempus saltandi,
tempus spargendi lapides et tempus eos colligendi,
tempus amplexandi et tempus longe fieri ab amplexibus,
tempus quaerendi et tempus perdendi,
tempus custodiendi et tempus abiciendi,
tempus scindendi et tempus consuendi,
tempus tacendi et tempus loquendi,
tempus dilectionis et tempus odii,
tempus belli et tempus pacis.


Antico Testamento, Liber Ecclesiastes III, vv. 1-8 *





__________

* [1] Per ogni cosa c'è il suo momento, il suo tempo per ogni faccenda sotto il cielo.
[2] C'è un tempo per nascere e un tempo per morire,
un tempo per piantare e un tempo per sradicare le piante.

[3] Un tempo per uccidere e un tempo per guarire,
un tempo per demolire e un tempo per costruire.

[4] Un tempo per piangere e un tempo per ridere,
un tempo per gemere e un tempo per ballare.

[5] Un tempo per gettare sassi e un tempo per raccoglierli,
un tempo per abbracciare e un tempo per astenersi dagli abbracci.

[6] Un tempo per cercare e un tempo per perdere,
un tempo per serbare e un tempo per buttar via.

[7] Un tempo per stracciare e un tempo per cucire,
un tempo per tacere e un tempo per parlare.

[8] Un tempo per amare e un tempo per odiare,
un tempo per la guerra e un tempo per la pace.

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