giovedì 18 febbraio 2010




«Stranamente, non appena pronunciamo una
cosa, la svalutiamo. Crediamo di essere scesi
nel profondo degli abissi, ma quando risaliamo
alla superficie, la goccia rimasta sulla punta
delle nostre pallide dita non somiglia più al
mare da cui proviene. Crediamo di aver scoperto
una fossa piena di meravigliosi tesori e,
quando ritorniamo alla luce, abbiamo soltanto
pietre false e cocci di vetro; e tuttavia nelle
tenebre il tesoro risplende immutato».


MAETERLINCK


Chi non ricorda l'epigrafe de "I turbamenti del giovane Torless" di Musil ?
Un sogno adolescenziale che riverbera nel presente... Ancora mi illudo delle illusioni...ancora cerco un nome per ogni moto in fondo a un attimo che non so dire...

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