martedì 19 marzo 2013

PROLOGO




Siamo tavole nell'universo impossibile, scrive Nejar, poeta brasiliano di poesia errante. La ribellione è il nostro destino, a tutto ciò che non si può, a tutti i venti contrari, alla scrittura che ci è data e che ci narra, al compito alla nascita assegnato...e questa rivolta, questa crepa di insoddisfazione, questo" no" che sale alto fino agli astri e rompe e irrompe nell'ordinario è il solo spazio che ci resta per vivere.  "Lo smarrimento è la nostra identità",  lo squilibrio è il segno inconfondibile dell' amore di sé.  Per essere. 

I nostri drammi quotidiani
non contano
nella milizia del giorni.
Uguali alle nubi,
le notti vanno e vengono
in un’arena o tubo.
E le contrarietà sono il nucleo.
Qualunque goccia
ci filtra.
Lo smarrimento
é la nostra identità.
La nostra cifra.
Tutto succede
a tutto
e noi, umani,
non ci succediamo.
Ci succedono.
E il sangue
è la calce
del sangue,
la sua provincia.
Attecchisce solo
ciò che concimiamo
con foglie d’abbandono.
Tavole di ribellione.
Tavole di dolore,
noi siamo.
Tavole, tavole
nell’universo impossibile.
Tutto succede
a tutto.
Senza vestigia.
Indocili,
il nostro amore riaffiora
fino agli astri.
Ed è squilibrio.

Carlos Nejar, Prologo

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