giovedì 12 aprile 2012

A tutto ciò che ci sostiene


Bel dono questi versi che aspettavano il loro momento per esser letti e rimessi in circolo. Sembrano toccare il segreto oscuro del "cadere che sale", dell'addio che resta, del chiudere che dischiude,  del  singolo destino raccolto lievemente dalle mani di un essere unico che  tiene e  sorregge "con dolcezza infinita" nel tempo della stanchezza. E' il gesto dell'abbandono che trova la sua sponda, la perfezione dell'attimo fermato dal "tenere" che è  trattenere. E come non pensare all'ultima delle dieci elegie duinesi di Rilke: "E noi che pensiamo la felicità/ come un’ascesa, avremmo l’emozione/ che quasi ci smarrisce di quando cosa ch’è felice, cade.” 
polange

AUTUNNO

Le foglie cadono, come in distanza,
quasi appassiti giardini lontani
dal cielo le lasciassero cadere;
e cadono con gesto di diniego.

E da tutte le stelle nelle notti
la greve terra cade in solitudine.

Tutti cadiamo. Questa mano cade;
agli altri guarda: avviene lo stesso in tutti.

E pur c'è UNO, che nelle sue mani
con dolcezza infinita ci sostiene.

RAINER MARIA RILKE

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