domenica 22 aprile 2012

MUSICOPHILIA


Classe 1985, Melody Gardot, una delle nuove promesse del jazz internazionale, aspetto da diva della nouvelle vague, bionda, occhiali neri e bastone, musica magica, ipnotica per toni soffusi e vibrazioni. Tre cd e una storia da far venire i brividi al cuore della sua musica, come recita il suo sito ufficiale. Il suo nome viene affiancato dalla critica a quello di Norah Jones, Madeleine Peyroux, Diana Krall, in una ideale linea di continuità tracciata dal passato d’oro delle figure femminili del jazz caldo, quello delle atmosfere intense e rarefatte che sconfinavano nel blues.



Nasce a Philadelphia col nome di Maureen Clegg e coltiva indefinite ambizioni da pittrice, ma a 19 anni un incidente le cambia la vita. Ad un incrocio un Suv passa col rosso e la investe in pieno mentre attraversa  in bicicletta. Coma farmacologico, fratture multiple dappertutto, danni neurologici. Dopo un anno di dura riabilitazione un medico (il dodicesimo) le propone la musicoterapia per recuperare la parola, per stimolare il cervello e alleviare il dolore. Così lei impara a suonare la chitarra e si avvicina, ancora muta, al canto. Nasce Melody Gardot. Di casi analoghi si racconta nel bel libro di Oliver Sacks, neurologo inglese e fondatore dell’ Institute for Music and Neurologic Function in America. In Musicophilia egli dedica circa 400 pagine alle formidabili interazioni tra musica e mente aprendo enormi prospettive sulle applicazioni che i suoni possono avere in medicina, soprattutto in neurologia. Melody Gardot registra il primo album in un letto d’ospedale nel 2005, Some Lessons: The Bedroom Sessions, una radio locale ne manda in onda alcuni pezzi, l’Universal la scopre ed è il lancio. Worrisome Heart (2008) è il suo secondo cd, My One and Only Thrill (2009) il terzo e super premiato e a breve, il 28 maggio uscirà The Absence con contaminazioni provenienti dal Portogallo, Brasile, Buenos Aires. Oggi, 27 anni, diva e musicista per caso, Melody Gardot viaggia con il suo fisioterapista, si accompagna con un bastone che la rende ancora più bella, è ancora sensibile alla luce, il suo udito non è perfetto e la sua memoria è andata con l’amnesia retrograda della quale soffre, ma è felice di comporre musica e cantare poiché questa è la sua cura, questo è il suo dono a se stessa e al mondo.

polange





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