giovedì 26 aprile 2012

I wondered lonely as a cloud




La letteratura inglese non ha nulla di più gioioso e vibrante per rappresentare la piena comunione con la Natura vissuta come stupore ed esperienza consacrata dalla memoria, l' "inner eye" del quale scrive Wordsworth, ovvero, l'occhio interiore che fa danzare a  volontà quegli steli dorati...

polange


Vagavo da solo come una nuvola


che fluttua in alto sopra valli e colline,

quando d’un tratto vidi una folla,

una moltitudine di asfodeli dorati;

accanto al lago, sotto gli alberi,

ondeggiavano e danzavano nella brezza.


Continui come le stelle che brillano

e scintillano nella Via Lattea,

si stendevano in una linea senza fine

lungo il margine di una baia;

diecimila ne vidi ad un’occhiata,

agitare la testa in una danza gioiosa.
 
 
Danzavano le onde lì accanto; ma loro

ne superavano in splendore lo sfavillìo;

un poeta non poteva che esser felice

in una compagnia così allegra.


Io Fissavo – e fissavo – senza ancora sapere

quale ricchezza mi avrebbe dato quella visione:


poiché spesso, quando mi sdraio sul letto

con l’animo vuoto o pensieroso,

essi mi balenano in quell’occhio interiore

che è la gioia della solitudine;


e allora il mio cuore si colma di piacere

e danza insieme agli asfodeli.
 
...And then my heart with pleasure fills,
And dances with the daffodils.

WILLIAM WORDSWORTH

La musicalità dei versi che seguono il movimento dei fiori mossi dal vento, lo sguardo che ondeggia e il ricordo che danza e fa danzare narcisi e cuore all'unisono con l'immagine impressa  è imperdibile nel testo originale... il video ne esprime bene l'essenza...
 

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