martedì 23 aprile 2019

DIOGENE DI SINOPE







Siediti al sole. Abdica e sii re di te stesso.


Fernando Pessoa



Mi viene in mente la versione di Plutarco sull'aneddoto tra Diogene e Alessandro Magno. Quante volte, in spiaggia si rideva di questo tra amici. "Spostati dal sole", nessuno può farci ombra neanche Alessandro Magno. Che meraviglia non esser Nessuno e godersi il tempo. Gli “speciali” non esistono, i nessuno son quelli che non rompono e non ambiscono a nulla se non a ciò che é nelle loro corde.  Inizia la stagione della lucentezza e del ristoro. I finti allegri, i depressi mascherati da saltimbanchi, i cuori di pietra, i soli neri, lontani, lontani nel tempo. Mi sono ritrovata. Intera. 

Poiché molti uomini politici e filosofi gli erano venuti incontro e si congratulavano con lui, Alessandro sperava che facesse la stessa cosa anche Diogene di Sinope, il quale soggiornava nei dintorni di Corinto. Ma siccome quello, avendo pochissima considerazione di Alessandro, passava il tempo nel Cranèo (ginnasio di Corinto), egli stesso si diresse verso di lui; Diogene si trovava sdraiato al sole. E si tirò un po' su a sedere, poiché stavano venendogli incontro tanti uomini, ed osservò attentamente Alessandro. Poiché quegli, salutatolo e rivoltagli la parola, gli chiese se per caso avesse bisogno di qualcosa, Diogene rispose: "Sì, spostati un po' dal sole". Si dice che perciò Alessandro sia stato così colpito ed abbia a tal punto ammirato, seppur disprezzato, l'orgoglio e la grandezza d'animo di quell'uomo, che, mentre quelli del suo seguito, allontanandosi, lo deridevano e lo sbeffeggiavano, affermò: "E invece io, se non fossi Alessandro, vorrei essere Diogene".

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