venerdì 6 settembre 2013

TABACARIA TODAY

Oggi, rileggo "Tabaccheria" di Fernando Pessoa / Alvaro de Campos e mi sembra tutta nuova. Eppure nel tempo ne avevo memorizzato alcuni versi e soprattutto il noto incipit. 

Oggi, questa poesia è  un'altra" o forse sono io ad essere "un'altra", e questo rende tutto più comprensibile. Vertiginoso monologo interiore di un essere qualunque, affacciato alla finestra di un appartamento qualunque in un anno qualunque. Egli è tutti e nessuno, anima inquieta in prestito alla vita e al sogno, Alvaro de Campos, straniero in ogni luogo, straniero a se stesso. Il suo nichilismo non è cupo dissolvimento del reale ma metafisica pura,  quasi un'ascesa verso una dimensione dilatata dell'essere, il Sogno, l'Indefinito. E' lo iato tra la ricchezza dell'essere-dentro e il "fuori" dissonante, la strada, la città, la gente. 


Il pensare alla finestra davanti ad una tabaccheria conosciuta si trasforma in volo e impossibilità del volo al tempo stesso, come la rotta del fumo che volteggia nell'aria proveniente dalla sigaretta l'anima si libra leggera nello spazio dell'immaginazione dove tutto può accadere e niente accade e secerne linguaggio, parola, poesia. Di mille possibilità non avventurarsi in nessuna, non scegliere l'Uno ma il niente dell'attesa e dell'affaccio, del desiderio che non ambisce. Da postazione in ritirata la voce monologante pensa, scrive, edifica il suo sublime portico sull'impossibile.  Nei suoi versi la prova che lui esiste e non solo in quella stanza, tra punti di interrogazione e disillusioni ma oltre. Oltre. E il Tutto si spalanca: 

"Schiavi cardiaci delle stelle,/ abbiamo conquistato tutto il mondo prima di alzarci dal letto; /ma ci siamo svegliati ed esso è opaco, /ci siamo alzati ed esso è estraneo, /siamo usciti di casa ed esso è la terra intera, /più il sistema solare, la Via Lattea e l'Indefinito."  

Sono i versi più belli: anche se l'immaginazione e il Sogno sono di gran lunga più dolci della realtà e sono di per sé un mondo, fuori dalla porta di casa, ad attendere c'è l'universo che dalla strada conduce alle costellazioni...dove l'astronomia dell'essere si ricongiunge all'infinito del cosmo.

polange


Lettura di Fabio Pasquet tratta da "Good Times,Bad Times",Trasmissione radiofonica in onda su Rbe.


Fernando Pessoa

da Poesie di Álvaro de Campos, traduzione di A. Tabucchi. Poesia del 1928

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.