venerdì 18 gennaio 2013

TESTAMENTO



Continuum dell'esistenza, noi in un prima di noi, altri, dopo di noi...lasciamo agli incontri, lasciamo  a chi passa il vento lieve della nostra consistenza, tempo perduto, ritrovato, vissuto in bilico, impigliato al cuore e reso in dono: "quello che dai lo porti via con te".  

"Lascio agli eredi l'imparzialità, la volontà di crescere e capire, uno sguardo feroce e indulgente, per non offendere inutilmente."  Lo sguardo del profondo, l'attitudine alla riflessione e allo scandaglio, l'autodisciplina nello studio e la com-passione per l'altro. La verticalità del pensiero e la coscienza cristallina nella dimensione dell'esistenza. 

Lode all'invisibile, permanenza di ciò che sembra esser sfuggito, la fine non conosce traguardo, non c'è inizio e non vi è capolinea, si resta ciò che si è e si fluisce col proprio io.  E come  nei versi di Alfred Tennyson: "Io sono parte di tutti coloro che ho incontrato"  ("I am a part of all that I have met"). Non c'è sconfitta ma trasmutazione, e anche il buio può insegnare la luce, la caduta la risalita nell'impossibilità del volo. 

"Peccato che io non sappia volare, ma le oscure cadute nel buio
mi hanno insegnato a risalire."  

E' un bel testamento filosofico quello di Battiato, l'assunto è che non si muore mai e non si nasce mai, si è per sempre dentro gli altri. 

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