lunedì 30 aprile 2012
Se l'occhio non si esercita
Se l’occhio non si esercita, non vede,
se la pelle non tocca, non sa,
se l’uomo non immagina, si spegne.
Quasi ho pudore a scrivere poesia
come fosse un lusso proibito
ormai, alla mia vita.
Ma ancora in me il ragazzino canta
seppure esperto di fatiche e lotte,
meravigliato dai capelli bianchi,
necessitato d’essenzializzarsi:
e al varco d’un malanno scrive versi
come una volta
quando il silenzio diventava colmo
futuro, chiarezza che bruciava
la fatica del fare successivo.
Nel mio bisogno di poesia, gli uomini,
l’acqua, il pane, la terra,
son diventati le mie parole:
son cresciuto inventandoli.
Non importano i versi
ma in quanto non riesco a illimpidirmi
e a illimpidire, prima di dissolvermi,
invece di volare come un canto
l’impegno mi si muta in un dovere.
Danilo Dolci da Il limone lunare
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