Io sono l’abitante delle pietre
senza memoria, sete d’ombra verde;
senza memoria, sete d’ombra verde;
io sono il popolano di tutti i villaggi
e delle prodigiose Capitali;
e delle prodigiose Capitali;
sono l’Uomo Planetario,
marinaio di tutte le finestre
della terra stordita dai motori.
marinaio di tutte le finestre
della terra stordita dai motori.
Sono l’uomo di Tokyo, che si nutre
di pesciolini e bambù,
di pesciolini e bambù,
il minatore d’Europa,
fratello della notte;
fratello della notte;
l’operaio del Congo e della sabbia,
il pescatore della Polinesia,
il pescatore della Polinesia,
sono l’indio d’America, il meticcio, il giallo, il nero:
e sono tutti gli altri uomini del pianeta.
Sul mio cuore firmano i popoli
un accordo di pace fino alla morte.
un accordo di pace fino alla morte.
Jorge Carrera Andrade nato a Quito (1903-1978). E’ un poeta ecuadoriano. La sua opera, sensibile alle realtà degli indigeni, è profondamente suggestionata dalle sue esperienze di vita. “El Hombre planetario” è un lungo poema incluso nella raccolta che comprende le poesie scritte tra il 1957 e il 1963. Nel 1977 ha ricevuto il Premio Nacional de Cultura di Ecuador.
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