Ti dono, non per compiacermi
Nè per soddisfare un sogno imperioso
Che mi capita di avvicinare soltanto
quando la mia mano a forza di immaginare
E di spezzare, a forza di essere muta,
Me ne fa riconoscere una vibrazione
Quando un chiarore sta per sorgere dalle tenebre.
Ti dono, per perdonarmi di essere in questo mondo
E di continuare ad esserlo.
Ti dono, per essere sicuro
Che qualche volta per tutti noi
Possa brillare una luce misteriosa.
Ti dono...
Parole che Andrè Frenaud in una sua poesia, La fidanzata ebrea, attribuisce a Rembrandt.
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