Poteva accadere. I piccoli miracoli quotidiani che come battito d'ali dell'invisibile mutano un destino in tempo e il tempo in incontro stendendo silenti la rete di salvataggio sull'essere. Esser preservati per sbucare da qualche parte, nella rotta rete, materializzazioni del caso o dell'ignoto al solo fine di esser presenti al rendez-vous col destino, all'incontro, agli incontri, al battito nel cuore dell'Altro.
Poteva accadere.
Doveva accadere.
È accaduto prima. Dopo.
Più vicino. Più lontano.
È accaduto non a te.
Ti sei salvato perché eri il primo.
Ti sei salvato perché eri l'ultimo.
Perché da solo. Perché la gente.
Perché a sinistra. Perché a destra.
Perché la pioggia. Perché un'ombra.
Perché splendeva il sole.
Per fortuna là c'era un bosco.
Per fortuna non c’erano alberi.
Per fortuna una rotaia, un gancio, una trave,
un freno,
un telaio, una curva, un millimetro, un secondo.
Per fortuna sull’acqua galleggiava un rasoio.
In seguito a, poiché, eppure, malgrado.
Che sarebbe accaduto se una mano, una gamba,
a un passo, a un pelo
da una coincidenza.
Dunque ci sei? Dritto dall'attimo ancora socchiuso?
La rete aveva solo un buco, e tu proprio da lì?
Non c’è fine al mio stupore, al mio tacerlo.
Ascolta come mi batte forte il tuo cuore.
Wislava Szymborska
De ter esperança
De um dia ser tudo o que quer
Meu coração de criança
Não é só a lembrança
De um vulto feliz de mulher
Que passou por meu sonho sem dizer adeus
E fez dos olhos meus um chorar mais sem fim
Meu coração vagabundo
Quer guardar o mundo em mim ___________________________________________________________________________________________
Il mio cuore non si stanca della speranza
di aver tutto quello che può
.
Al mio cuore non si affianca
soltanto il ricordo
di un sorriso unico che passò
dai miei sogni senza dire addio
e da lì ogni sguardo mio
diventò lacrima
il mio cuore è vagabondo
vuol riporre il mondo in me...
il mio cuore è vagabondo
e vuol riporre il mondo in me...
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