Odore dell'India. Ancora. Tibet e Taj Ma hall. Quando un sogno come d'incanto si mette alla rincorsa, bisogna restare fermi ad attenderlo affinché possa raggiungerci. Voltarsi indietro per portarsi avanti. E' l'India che va e viene dalla mia storia come un leit-motif senza tempo...ricordo e promessa, come la luna indiana di un lontano 1979, brano strumentale di Battiato, o l'odore dell'India di Pasolini, Moravia ed Elsa Morante. O ancora incontri di donne d'India, scritture d'oriente, tracciati costellati di racconti di Sheerazade e ritratti di figure femminili in cammino nel verde, in cerca d'acqua. Poi la luna indiana del 1985, Alice e il testo quasi un recitativo per ciò che solo era musica: luce della luna il tempo passa e noi non siamo dei. India non è solo una geografia ma qualcosa di più. Un segreto dell'anima, un fil rouge della memoria.
Quel tè preso in Rajastan. Sai mi emoziona e poi penso al Taj Ma hall.
Preghiere, echi senza fine, profumi cerco tra i giardini che cosa pensano gli dei
di noi.
Fiabe eroi di più leggende amori e storie di re con regine quasi sante.
E poi sola. Profumi di uno stagno lunghe sere per scoprire luce della luna
che il tempo passa e noi non siamo dei.
Luce della luna il tempo passa e noi non siamo dei.
Alice su musica di F. Battiato
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